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CHIRURGIA VASCOLARE

 

EMBOLIZZAZIONE FIBROMA UTERINO

 

Il leiomioma uterino detto anche fibroma o mioma è il tumore dell’utero in assoluto più frequente in questo organo.

Il fibroma uterino è una massa di tipo solido che cresce all’interno della parete uterina, parete costituita principalmente da fibre muscolari lisce. 

Va ben specificato che il fibroma uterino è un tumore assolutamente benigno. 

Il fibroma uterino può localizzarsi sia all’interno dell’utero ( quindi all’interno della cavità chiamata più propriamente endometriale), che all’interno della stessa parete muscolare dell’ utero ( chiamato più propriamente miometrio) .

Infine il fibroma può crescere sulla superficie esterna all’utero. 

 

Lo sviluppo del fibroma uterino è spesso ormono-dipendente perché è stato dimostrato che la sua crescita è strettamente correlata alla secrezione di ormoni a partenza ovarica e specificatamente ormoni che prendono il nome di estrogeni. 

Una volta sopraggiunta la menopausa la produzione ormonale a partenza ovarica si riduce in modo drastico e tutto ciò impedisce ai fibromi uterini di continuare nella loro crescita, ma anzi si comincerà ad osservare una progressiva riduzione di tutte le masse fibromatose all’interno dell’utero.

Il fibroma uterino è patologia estremamente frequente nelle donne in età fertile e si stima che l’incidenza sia pari a circa 1 donna su 4.

È tuttavia molto importante sottolineare che più della metà delle donne affette da almeno un fibroma uterino non presenta alcun sintomo correlato a questa affezione, pertanto in queste donne non è mai richiesto  alcun trattamento specifico. 

Addirittura si stima che le donne afro caraibiche, rispetto alle caucasiche ,abbiano un’incidenza ancora maggiore del fibroma uterino ed, inoltre, una presentazione in età anche più precoce. 

 

L’utero può essere affetto non solo da un fibroma singolo  ma i fibromi possono essere molteplici.

In questo caso parleremo  di fibromatosi piuttosto che di fibroma uterino.

 

L’EMBOLIZZAZIONE

Mediante embolizzazione, a differenza dell’ intervento chirurgico, possono sicuramente essere trattati tutti i fibromi che coinvolgono l’utero anche quando questi fossero moltissimi e dislocati in diversi punti dell’organo.

Inoltre l’embolizzazione, soprattutto in mani esperte, è tecnica molto sicura essendo mini-invasiva che non necessita né di tagli né di punti di sutura. 

L’embolizzazione è una procedura che si segue molto spesso in anestesia locale, senza quindi la necessità di dover addormentare la paziente, ed ha una durata estremamente breve che generalmente non dovrebbe superare i 30 minuti.

 La soddisfazione delle pazienti dopo l’intervento è estremamente alta e le recidive sono sicuramente molto inferiori rispetto all’intervento di chirurgia tradizionale.

Negli Stati Uniti l’embolizzazione del fibroma e della fibromatosi uterina è sempre più considerata la tecnica di scelta per tutte quelle donne che desiderino mantenere l’ utero senza dover ricorrere a tecniche sicuramente più cruente e con degenza in struttura prolungata. 

Come già sottolineato,  l’embolizzazione è particolarmente efficace non solo per fibromi singoli ma anche e soprattutto in caso di fibromatosi dove la presenza di fibromi multipli, anche superiori ad un numero di venti, rendono spesso complicato l’intervento di chirurgia tradizionale di rimozione dei miomi. Mediante embolizzazione, infatti, il radiologo interventista ha la possibilità di trattare tutti i fibromi presenti nell’utero e, cosa non trascurabile,  generalmente in una sola seduta operatoria. Il grande vantaggio dell’ embolizzazione nella fibromatosi è quindi la possibilità di trattare velocemente ed efficacemente la totalità dell’utero, cosa che purtroppo è ancora preclusa alla chirurgia tradizionale (miomectomia ) che si limita ad asportare i fibromi più grandi o più facilmente aggredibili. 

In considerazione del fatto che la patologia fibromatosa, ma soprattutto la sintomatologia ad essa correlata, può avere la tendenza a ripresentarsi in maniera abbastanza ciclica in seguito a miomectomia, l’embolizzazione andrebbe presa sempre seriamente in considerazione nelle pazienti che presentano fibromatosi in particolare nelle pazienti sotto i 40 anni dove il rischio di recidiva post miomectomia è ancora maggiore.  

 

EMBOLIZZAZIONE ADENOMA PROSTATICO

 

Il trattamento di embolizzazione della prostata è una procedura di radiologia interventistica di tipo mininvasivo che si esegue per la cura dell’ipertrofia o adenoma della prostata.

L’intervento viene eseguito in anestesia locale con approccio generalmente dalla braccio e rappresenta quanto di più futuristico la scienza medica può offrire al paziente affetto da patologia prostatica benigna. 

L’embolizzazione dell’adenoma prostatico è solo un tipo di embolizzazione che la radiologia interventistica può offrire al paziente in quanto anche patologie come il fibroma uterino, il varicocele maschile e femminile, gli aneurismi,  la patologia emorroidaria, le artrosi articolari, le malformazioni vascolari e molto altro possono essere embolizzate. 

L’embolizzazione quindi è tecnica che abbraccia più campi e patologie e viene eseguita da un team multidisciplinare per la diagnosi il trattamento ed il follow-up del paziente. 

Una figura fondamentale nel team per l’embolizzazione è il radiologo interventista, medico che grazie anche alle sue competenze di imaging valuta gli esami diagnostici specifici pre-intervento e richiesti a seconda dei casi, esegue la procedura in sala angiografica, e risulta fondamentale nel seguire il paziente nel post operatorio a breve medio e lungo termine. In assenza, quindi, di cicatrici, sanguinamenti ed infezioni. 

La tecnica di embolizzazione è attualmente eseguita per patologie benigne come adenoma prostatico o ipertrofia prostatica ma in taluni casi può essere anche riservata a pazienti non operabili chirurgicamente e che presentano neoplasie maligne della ghiandola prostatica. 

 

 

PROFILI MEDICI

DOTT. LUPATTELLI TOMMASO

 

Medico Chirurgo specializzato in Radiologia e Radiologia interventistica presso l’Università degli Studi di Perugia, si specializza successivamente anche in Chirurgia Vascolare presso l’Universita “Statale” di Milano. Ha sviluppato negli anni qualificate competenze nella rivascolarizzazione endovascolare del paziente diabetico con grave arteriopatia obliterante agli arti inferiori e delle arterie periferiche. Possiede inoltre una qualificata esperienza nell’angioplastica dell’asse venoso, in particolare dell’asse giugulare-succlavio, del sistema cavale-azygos e delle vene iliache . Attualmente possiede la maggior casistica a livello internazionale nell’angioplastica o PTA in pazienti affetti da INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA CEREBRO-SPINALE o CCSVI per sclerosi multipla, malattia di Meniere e cefalea cronica refrattaria ai farmaci (visita anche www.ccsvi.net ). Ad oggi è il massimo esperto in Italia nell’esecuzione della tecnica di EMBOLIZZAZIONE del FIBROMA UTERINO e ADENOMIOSI campo dove possiede la maggiore casistica italiana in via di pubblicazione (circa 3000 interventi a maggio 2021) . E’ inoltre grande esperto di EMBOLIZZAZIONE dell’ ADENOMA PROSTATICO, DELLE EMORROIDI, del VARICOCELE MASCHILE e FEMMINILE e delle MALFORMAZIONI VENOSE e ARTERO-VENOSE. Esegue inoltre interventi di radiologia                                                                                  interventistica sull’albero biliare come drenaggi e dilatazioni in paziente con ittero da steno-ostruzione del coledoco,                                                                        embolizzazioni/chemioembolizzazioni su neoplasie o ripetizioni epatiche, renali ed ossee, TIPSS, riaperture d    i                                                                            fistole in paziente dializzato, posizionamenti di catetere venoso centrale e simpaticectomie percutanee TC guidate.

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